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Posts Tagged ‘IPad’

iPad 3, quando moda e desiderio di sentirsi “cool” creano il business

E’ quasi incredibile l’attesa che ha creato l’annuncio dell’ennesima novità Apple. L’iPad nella sua terza veste tecnologica porterà all’ennesima potenza il valore della scommessa Apple. Che fondamentalmente resta quella di far ingolosire di volta in volta una sempre più ampia fascia di tecnofili con prodotti dal design  essenziale quanto molto azzeccato, ricchi di grandi potenzialità e che richiedono, però, anche l’accettazione di regole comportamentali di fatto diverse da quelle a cui si è stati per anni abituati. Se infatti un iPad è comodissimo da usare per la semplice consultazione di pagine web, che diventano letteralmente da sfogliare, molto meno comodo diventa usarlo come postazione multimediale o come dispositivo per la scrittura di testi importanti e pesanti, quando cioè i task in gioco si fanno pesanti. Certo, direbbe uno qualsiasi dei suoi entusiasti utilizzatori, volete mettere la possibilità di poterlo fare all’aperto in un parco con tutta la leggerezza del caso? Tutto vero, ma di certo un iPad non può essere visto come la soluzione alternativa, e completa, per tutte le applicazioni di serio desktop publishing. Chi afferma il contrario lo fa perché è un fan sfegatato, e ha già messo in conto che delle piccole scomodità sono da ingoiare mantenendo inalterato il sorriso. Sorriso che dovrà comunque fare i conti con un sistema che, sin dalla nascita, è nato per essere e restare chiuso, e che quindi non aiuta a collegarsi con il mondo – libero – al di fuori della piattaforma. Non vogliamo certo spingerci sul terreno dei detrattori più duri, che hanno contestato la mancanza di novità nel design e una fotocamera rimasta pressocché identica, spingendosi per questo ad affermare che la mela del logo è stata oramai rosicchiata fino al torsolo. Però ci permettiamo di essere critici, anche perché essere “cool”, al pari dell’essere sempre “up to date”, costa comunque sacrifici. 

Il futuro del personal computer è segnato. Parola di Tim Cook,  l´erede di Steve Jobs al comando della Apple. A prendere il suo posto saranno i tablet e in particolare l´iPad, che attualmente domina incontrastato il mercato. Un futuro senza computer, vissuto in mobilità, attraverso smartphone e tablet, è ancora lontano. Soprattutto se si pensa che nel 2011 è stato venduto un tablet per ogni sei computer, ma appena un anno prima la differenza era di 20 computer contro uno.IPAD TRE

E allora si capisce bene che la rivoluzione è ineluttabile e i consumatori stanno dicendo all´industria che la loro scelta è fatta. A dare un´ulteriore accelerazione al cambiamento ci pensa la Apple, che oggi a San Francisco presenta la terza incarnazione dell´iPad. Del quale si sa ben poco, anzi nulla, perché i segreti meglio conservati del mondo, quelli che fino a oggi nemmeno Wikileaks o Anonymous hanno saputo svelare, riguardano proprio le novità Apple.

Ma si sono accavallate, come ogni volta, le voci, i “rumors”, supposizioni su quali possano essere le novità della macchina che ha già venduto 55 milioni di esemplari in novanta paesi del mondo. Proviamo a elencarne alcune, ricordando che la maggioranza delle ipotesi, così com´è accaduto nelle precedenti presentazioni Apple, risulteranno false. Innanzitutto il nome, perché nemmeno quello è sicuro. Per mesi si è ragionato sull´arrivo dell´iPad 3 e nessuno immaginava che il nome potesse essere diverso.

Ma da quando è arrivato l´invito alla conferenza stampa di presentazione, che recitava a “Abbiamo qualcosa che dovete proprio vedere. E toccare”, in molti hanno iniziato a pensare che potesse essere un “iPad HD”, con l´ormai celebre “retina display” già vista sull´iPhone. Il nuovo tablet dovrebbe infatti avere una risoluzione di 2048×1536 pixel, decisamente superiore ai 1024×768 pixel del modello precedente. E dovrebbe proporre anche una fotocamera assai migliorata, sia nelle lenti sia nella meccanica, a 8 megapixel.

Per gestire una grafica sempre più raffinata e app in grado di dare soddisfazione agli utenti professionali, facendo quindi scegliere un tablet al posto del vecchio pc, servono processori più potenti. E sicuramente lo sarà quello della nuova macchina di Cupertino: forse un A6, ma alcune foto pubblicate sui siti Internet di recente, e non si sa quanto rispondenti alla verità, mostrano un processore chiamato A5X; in entrambi i casi si dovrebbe trattare di una CPU “quad-core”, ovvero un singolo componente composto da quattro diversi processori, fabbricato probabilmente da Samsung.

Altro capitolo importante è quello della connettività: la novità più attesa riguarda l´LTE, ovvero lo standard delle nuove reti di comunicazione, per ora diffuse solo in alcune zone, che permette di essere sempre connessi e navigare a una velocità superiore a quella consentita oggi dalle reti 3G. Non è detto che questo avvenga, perché la diffusione LTE per adesso è minima (alcuni paesi del Nord Europa, la rete Verizon negli Stati Uniti, quella Au in Giappone) e la Apple potrebbe decidere di offrire questa possibilità quando la realtà delle connessioni superveloci sia maggiormente consolidata.

Le dimensioni generali dovrebbero restare le stesse del modello precedente: in molti, fin dall´avvento del primo iPad, hanno pensato che Apple avrebbe proposto anche un modello più piccolo, ma era stato lo stesso Jobs a negare più volte questa possibilità. Fino ad oggi, sia per l´iPhone, sia per l´iPad, ogni aggiornamento dell´hardware ha portato a macchine più sottili e leggere. Questo potrebbe non essere il caso del nuovo iPad: improbabile infatti l´abbandono del connettore a 30 pin, probabile un miglioramento della batteria, per consentire un maggior uso in mobilità anche per chi lavora.  Leggi tutto…

Privacy a rischio in tutti gli iPhone/iPad?

La “hot news” rimbalza da un sito all’altro, come impazzite le email  con i relativi link la rilanciano. E in pochi minuti la hot news fa davvero il giro di quella porzione di globo già massivamente iper-tech: Nord America, Europa, Asia. Il tam tam infatti  si diffonde sistematicamente, seguendo il semplice susseguirsi dei vari fusi orari, il che coinciderà un’ora dopo l’altra con  l’apertura delle redazioni dell’altra parte dell’emisfero, alle quali non resta che leggere l’importante novità, editarne i contenuti e ritrasmetterla nel minor tempo possibile. E così, se è vero come è vero che i prodotti della Apple sono da un po’ di anni diventati dei must “i-tech” in tutto il mondo, è pur vero che questa notizia, questa volta, potrebbe procurare all’azienda di Cupertino diversi, e serissimi, grattacapi. Tutto nasce con iOS4, a quanto oggi è dato sapere.  Ma tutto, in realtà, nasce da Santa Clara: qui la passione e la competenza di Alasdair Allan e Pete Warden, due validi ed esperti informatici autori di libri e pubblicazioni per la casa editrice O’Reilly, li ha portati a presentare la loro scoperta. Qui infatti in questi giorni si svolge la “Where 2.0 conference“. I due, raccontano nel video che vi alleghiamo sotto, curiosando nelle segrete EPROM di questi bellissimi prodotti hanno un giorno scoperto una strana funzione all’interno di iOS4. Si, proprio nei dispositivi che utilizzano la versione più recente del sistema operativo per iPhone e iPad. E cosa mai hanno scoperto i due? Che utilizzando una funzionalità nascosta, tutti i dispositivi Apple mobili che si collegano alla rete cellulare registrano continuamente in un file la posizione geografica dei loro proprietari. Ovvero, il sistema operativo in automatico e all’insaputa del proprietario/utente/attuale utilizzatore di questi dispositivi, raccoglie tutti questi dati in un file con una funzione nascosta. Va detto subito, al momento non è chiaro se Apple se ne faccia qualcosa. Ma certo molti felici possessori di questi dispositivi ora si guarderanno bene dall’usarli in continuo e con tanta disinvoltura. Specialmente chi teme molto che i suoi spostamenti un giorno possano essere ricostruiti.  Eh sì, perchè sembra proprio che tutti i dispositivi Apple che si collegano alla rete cellulare , solitamente per telefonare o navigare in interenet, registrano in parallelo (e continuamente) i dati di localizzazione delle celle, permettendo di fatto la ricostruzione da punto a punto della posizione geografica dei loro proprietari. E allora, addio privacy!

Ma c’è di più.

I due esperti spiegano che il file, per Apple, deve essere particolarmente importante perché viene salvato nei backup ogni volta che si collega l’iPhone o l’iPad al computer e viene anche trasferito quando si passa da un vecchio dispositivo a uno nuovo: figuratevi un po’! I due esperti ci informano che il file si chiama “consolidated.db”. Questo contiene le coordinate con latitudine e longitudine insieme a una marcatura oraria. Le coordinate non sono sempre esatte, ma sono molto dettagliate. Possono esserci decine e decine di migliaia di dati nel file incriminato, e sembra che l’inizio della raccolta di queste informazioni sia partita con iOS 4, quindi all’incirca parliamo di una mole di dati relativa a un solo anno di informazioni. Ovviamente la posizione geografica viene determinata attraverso la triangolazione dei ripetitori delle reti cellulari, anche se il tempo di registrazione è spesso irregolare, con un’ampia variazione nella frequenza degli aggiornamenti, fatto  che potrebbe essere causato dagli effettivi spostamenti tra le diverse celle della rete cellulare o dalle attività svolte sullo stesso telefono.

La sincronizzazione avviene in maniera predefinita senza codificare i dati e questo significa che qualsiasi altra persona che può accedere al computer ha la possibilità di trovare il file, aprirlo con una applicazione e vedere tutto lo storico degli spostamenti. Che sia una fidanzata, o un magistrato, non ha nessuna importanza…

Ma perchè tenere  a memoria tutti questi dati, visto che l’utilizzatore di questi dispositivi fino ad oggi (e magari ancora domani se un vero amico non gli avrà fatto leggere queste o altre, simili righe…) non ne sapeva nemmeno nulla, ignorando di fatto  di portansi dietro, oltre il gran fascino di questi device, anche un’intelligenza artificiale così invasiva? Il bello è infatti che il file che contiene gli spostamenti viene salvato automaticamente pure sul computer quando viene sincronizzato con altri iPhone e  iPad. La sincronizzazione avviene in maniera predefinita senza codificare i dati e questo significa che qualsiasi altra persona che può accedere al computer ha la possibilità di trovare il file, aprirlo con una applicazione e vedere tutto lo storico dei vostri spostamenti. Apple non ha ancora spiegato di preciso a che cosa serva il file, ma il fatto che questo possa essere liberamente accessibile apre numerosi interrogativi per quanto riguarda la protezione dei dati personali. Infatti, ogni volta che ci si sposta con uno di questi prodotti Apple il dispositivo si collega alla rete mobile attraverso uno o più ripetitori che gestiscono “celle” stabilmente geo-referenziate, ovvero con le quali è chiarissima la porzione di territorio coperta dal loro segnale. Per ragioni tecniche e di gestione della rete, le compagnie telefoniche tengono costantemente traccia della posizione dei cellulari dei loro clienti. Queste informazioni rimangono private e, nella maggior parte dei paesi, possono essere richieste solo dai magistrati come prova o dalle forze dell’ordine a sostegno delle loro indagini. Il file che viene registrato sugli iPhone sembra contenere le medesime informazioni ed è facilmente accessibile. Ma in più contiene uno storico continuo, menter un gestore può seguirci in uno stato e nulla sapere di un altro, specie se in quell’altro stato il proprietario del dispositivo dovesse utilizzare un altra SIM telefonica, e quindi tutt’altro gestore. Dimenticavamo, ci sarebbe anche dell’altro: giusto per completare il quadro, va detto che questo file non può essere eliminato…

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